Nazionale

Balestri, Uisp: "Parliamo dell'omofobia nel calcio"

Dopo il caso Sarri-Mancini la proposta: "I Mondiali Antirazzisti il contesto ideale per parlarne in maniera costruttiva"

“L’omofobia nel mondo del calcio è molto diffusa, ma è sempre rimasta nascosta e chiusa negli spogliatoi - dice Carlo Balestri, responsabile Mondiali Antirazzisti Uisp - mentre si lavora da tempo contro le discriminazioni razziali. Per questo motivo accogliamo con favore la notizia che si sia aperto un dibattito pubblico sul clima di omofobia presente nel calcio, come nella società”. L’ingresso del tema nel dibattito sportivo e giornalistico di oggi si deve all’offesa che Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha lanciato a Roberto Mancini, allenatore dell’Inter, in occasione della partita di Coppa Italia che martedì 19 gennaio vedeva opposte le due squadre. “Leggiamo con favore la scelta di Roberto Mancini di evidenziare il tipo di offesa ricevuta, permettendo così di scostare il velo di ipocrisia che solitamente ricopre il calcio italiano. Si tratta di alzare l’asticella dell’attenzione e riconoscere i comportamenti per quel che sono, affinchè ci si renda conto che si tratta di offese di carattere discriminatorio e razzista”.

Subito dopo l’episodio il giornalista Paolo Maggioni ha lanciato in un tweet la proposta di far incontrare i due allenatori ai Mondiali Antirazzisti Uisp (6/10 luglio, Bosco Albergati, Modena), per parlare di omofobia nel calcio: “Sarebbero i benvenuti a partecipare ad un dibattito su questo tema - continua Balestri - Maggioni, attento osservatore dei Mondiali Antirazzisti da tanti anni, ha lanciato una sfida, che noi accogliamo con entusiasmo, a trattare un argomento di rilievo con allenatori che siedono su panchine importanti. I Mondiali potrebbero essere il contesto ideale per riflettere in maniera costruttiva sul tema dell’omofobia nel mondo del calcio. Il problema esiste, basta pensare al fatto che nessun calciatore in carriera abbia mai trovato il coraggio di fare coming out. Ci auguriamo che questo episodio convinca qualche giocatore a ribellarsi al tabù esistente”.